sabato 16 agosto 2008

Di Caldo, Acqua, Caviglie a Pezzi, Suskind e Stendhal

Non ero mai stata a Roma.
Chiunque venisse messo al corrente di questa tremenda realta' rimaneva choccato, e mi guardava incredulo, segnali di disapprovazione percepibili come un'aura.
Ora e' fatta, sia pure soltanto per qualche misero giorno, ed in superficie, ho visto Roma.
Una volta riuscita a sfuggire al meccanismo turistico infernale del vediamo - tutto - il - possibile - perche' - il - tempo - e'- poco - e - soprattutto - spostiamoci - SOLO - a - piedi - niente - mezzi - , meccanismo che ha contribuito a distruggermi rapidamente le caviglie ma anche a farmi vedere le attrazioni turistiche principali, mi sono spostata da sola, lasciandomi trasportare, come unica traccia uno dei capitoletti a caso del libro "101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita" (Ilaria Beltramme, Newton Compton), che dava un inizio alla giornata.
E' cosi' che ho bevuto uno dei - si dice - migliori tre caffè di Roma al Gran Caffè di Piazza Sant'Eustachio, ho lungamente comunicato con un gatto romano guerriero nell'Antico Ghetto, ho bevuto alla Fontana dei Libri accanto alla Sapienza, ho gustato la cucina romana contaminata dalla tradizione giudaica a San Lorenzo, mi sono commossa a San Luigi dei Francesi non solo per la vista di tre Caravaggio le cui pugnalate di luce trovano anche ora un'eco nelle mie cornee, ma anche per le lapidi a memoria dei diplomatici e cittadini comuni francesi morti fuori dalla loro Patria per aver lottato contro il fascismo.
Nell'Antico Ghetto ho condiviso L'Elogio della Lentezza della Fontana delle Tartarughe, sono poi caduta per caso su di un Cristo Redentore di Michelangelo, che pudicamente e strategicamente "rivestito" fa la guardia al sepolcro di Santa Caterina da Siena in Santa Maria sopra Minerva, dove sono entrata seguendo le tracce di Stendhal.
Sopra ogni cosa l'ocra mediterraneo, distillato dal calore asciutto in varie sfumature, unito allo splendido abbandono di molti edifici del centro storico, mi ha commossa. I rampicanti che abbelliscono anche i muri piu' sciupati, i vicoli.
Il fresco dell'ombra anche nell'apice della calura del dopo pranzo. L'acqua.
L'acqua monumentale udita e percepita durante un aperitivo subito dopo il tramonto al Gianicolo, proveniente dalla Fontana Paola, quella delle fontanelle umili e provvidenziali ricoperte di muschio, quella dall'eco "Marcelloooo ! Come here !" della Fontana di Trevi, perso nella puzza caotica della varia umanita' sudata e stanca ed accalcata (mai come in questo viaggio ho pensato al senso del libro Il Profumo di Suskind, e mi sono spaventata da sola per le affinita' - olfattive e non - di repulsione per la volgarita' umana, che mi hanno accomunato al protagonista ...).
Qualche traccia di questo, e di altro, l'ho fotografata e si trova qui.
... ma ecco, all fine di tutto c'e' un grave problema : Roma non e' una citta' da vivere da soli. Ho sentito acuto, e sofferente, il senso di solitudine. Le vibrazioni nell'aria mi pervenivano cosi', e' una citta' che non ti "vuole", se sei solo.
Ho gettato anch'io una monetina, facendo il voto silenzioso di non ritornare a Roma cosi' sola, per placare cosi' gli Dei e fare si' che mi lasciassero in pace.

Ha funzionato in parte.

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sabato 9 agosto 2008

Fresco di Avocado & Salmone

In spiaggia mi porto sempre acqua e succhi di frutta, quest'anno in particolare quelli nuovi fatti di mix cosiddetti antiossidanti. Malgrado l'idratazione continua, i bagni, e la protezione 30, sono riuscita a scottarmi le spalle anche quest'anno, ed ora scrivo "tartinata" da un cremone israeliano ultraidratante doposole.
Al ritorno dal mare, ma anche alla fine di una giornata di lavoro di questa estate fin qui caldissima ed afosa, un piatto come questo mi da' l'impressione di soddisfare il palato, ma anche di "fare bene" e di rinfrescare.

Per due persone : 1 avocado maturo - il succo di 1/2 lime - 2 fette di pan carré - aceto (io ho usato quello di mele) - 1 confezione di filetti di salmone cotti al naturale (ho usato quelli Coop) - 150 gr. di ricotta - 2/3 cucchiaiate di yogurt naturale (io di soja) - 1 cipollotto - una grossa manciata di menta - erba cipollina - sale pepe olio -

Tagliare in 4 spicchi l'avocado, e con un coltellino, partendo da un'estremita', togliergli delicatamente la buccia, che si "sfilera'" senza difficolta'.
Questo trucco, praticato da uno chef italiano visto sul canale del Gambero Rosso, consente di preservare la parte di polpa intensamente verde a contatto con la buccia, cosa che si perderebbe togliendo la polpa con un cucchiaio, come solitamente si fa.
Tagliare a dadini l'avocado, metterlo in una terrina, cospargerlo del succo di 1/2 lime, e di un piccolo giro di olio evo.
Privare della crosta le fette di pan carré, e metterle a bagno in 2 c. di aceto di mele mescolati con 2 c. di acqua. Strizzare poi il poco eccesso di liquido, e metterli in un'altra terrina, insieme a salmone, ricotta, yogurt e cipollotto tritato. Salare, macinare abbondante pepe bianco, e mescolare bene per rendere cremoso il composto.
Tritare la menta, tagliuzzare abbondanti sforbiciatine di erba cipollina, e finalmente unire queste erbe ai due composti, mescolando delicatamente perche' si fondano senza schiacciare troppo l'avocado.

Io ho usato un coppapasta per impiattare in un modo carino, mi piaceva dare una forma al tutto, ma va benissimo metterlo in un bicchierino, oppure servirlo con dei crostini tostati.

A presto, mi assento per qualche giorno :)

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giovedì 7 agosto 2008

Oddioddioddioddio !!

Torno da Ravenna dopo la palestra, preparo la scodella crocchette-carota-integratore di Nico (e mi scanso velocemente dopo avergliela allungata, o aspirera' anche me nella furia), divoro pane, verdure lessate e macedonia, accendo il pc per scaricare la posta e ... scopro che Cookie mi ha dato un premio.
Oddioddioddio ! C'e' un errore senz'altro (prima reazione). Sono lusingata e imbarazzata (mix di sensazioni in seconda battuta). Grazie Cookie, sono davvero contenta ! ... un premio "Brillante" proprio da te, che sei una delle mie fonti di ispirazione principali :)
Da questo pomeriggio sono in vacanza, domani vado al mare in santa pace da sola, domani sera vedo degli ex compagni di liceo "pochi ma buoni" per cena, sabato ho intenzione di postare sul blog una ricetta fresca da dopo-mare, e lunedi' parto per Roma.

Si', e' una bella giornata.
"Brillante weblog è un premio assegnato ai siti ed ai blog che risaltano per la loro brillantezza sia per quanto riguarda i temi, che per il design. Lo scopo è quello di promuovere tutti nella blogosfera mondiale".
Per ricambiare posso citare alcuni di quelli che Papavero chiamerebbe degli "approdi", piccole baie in cui getto l'ancora sovente, non necessariamente esclusivamente food-blog, e girare a loro questo premio "Brillante".

- Quali icone musicali gay, o video anni '80, avra' postato il misterioso blogger di "La Diva" ? Non resisto alla curiosita' almeno un paio di volte alla settimana, ora sto canticchiando Dusty Springfield.
- Papavero di Campo avra' creato anche oggi un haiku folgorante ?
- Sostituiro' sul mio desktop la libellula ramata fotografata da Artemisia con una coccinella, o eseguiro' una delle sue tatin salate ? Dilemma.
- Soufflé di Percorsi Diversi avra' senz'altro visto questo film, vediamo cosa ne scrive.
- Mariluna e' in vacanza, ma in Via delle Rose continuano a comparire ricette creative, gustose, originali, e non passa giorno che non ci faccia un salto, ci si sente a proprio agio in questo clima italo-francese :), e nei giorni scorsi ho riprodotto ben tre delle sue creazioni !
- "Raffinata e semplice", questo e' quello che ricordo di averle scritto in un commento, e credo descriva perfettamente "La Belle Auberge".
- Infine, devo saperlo : avra' questo signore svizzero-tedesco trovato oggi casualmente sul suo cammino dei chiodi e/o viti e/o bulloni da fotografare splendidamente ? Vado a togliermi il dubbio su "Not Lost but Found".

Blogosfera di eccentrici, di semplici, di insospettabili, di istrioni, commovente, sorprendente, divertente, interessante serie di approdi. Spesso e' attraverso queste persone, quello che scrivono, l'occhio dietro la loro macchina fotografica, che non perdo fiducia nel genere umano.


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