domenica 26 settembre 2010

Fusion-Muffins ai Pomodori Secchi & Wasabi


Avete presente quando si mette in forno qualcosa che potrebbe essere delizioso come orribile ?
E' quello che mi e' successo stamattina.
L'idea era di fare un classico muffin salato per l'aperitivo, con feta e pomodorini, niente di particolarmente impegnativo.
Solo che il mio sous-chef Nico era particolarmente invadente, cosi' ho sbucciato un paio di carote, che lui adora neanche fossero caramelle, ed ho tirato fuori la mia mandolina giapponese Benriner appena comprata su eBay (un consiglio di Clotilde), con l'intenzione di fare dei bastoncini da sgranocchiare pure per me. La vista delle carote perfettamente affettate, e l'aver intravisto nel frigo un panetto di tofu dalla scadenza imminente, mentre prendevo fuori le carote, mi ha spinto ad una serie di associazioni che ha portato a questo :

Per 12 Muffins
2 uova - 150 gr di farina autolievitante - 120 ml di latte di cocco (grazie Liliana !) - 5/6 cucchiai d'olio di oliva - una carota media tagliata a dadini - 100 gr di tofu a dadini - 1/2 cc di coriandolo in polvere - 1/2 cc di cumino macinato - una punta di cc di wasabi - una ventina di pomodorini secchi sottolio, scolati - sale q.b.

Preriscaldare il forno a 180°, e mescolare le uova con la farina, incorporando l'olio a poco a poco.
Aggiungere il latte di cocco scaldato 1 min. al microonde, e mescolare bene amalgamando gli ingredienti con una frusta. Aggiungere le spezie, salare (tre grossi pizzichi).
Unire carote e tofu a dadini, e pomodorini secchi sottolio.
Distribuire nei pirottini riempiendo solo a meta' (devono essere stuzzichini ...), e cuocere per circa 20 minuti. Lasciare raffreddare prima di servire.
Li rifaro' sicuramente, variante della prossima volta : saltare il tofu con le spezie ed una cipollina prima di unirlo all'impasto, aumentare la dose di wasabi (spice up your life, happiness is a duty !).

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mercoledì 15 settembre 2010

Tarte aux Prunes

Le Stanley color inchiostro dell'albero del mio giardino, e le rosse varieta' Fortuna, sono le mie prugne preferite. Oramai l'albero del giardino ha dato i suoi frutti, molti dei quali rubacchiati dai merli e dalle ghiandaie che sbecchettano e poi, sdegnose, abbandonano il frutto caduto anche se praticamente perfetto, per la gioia di Nico che non si formalizza, e banchetta allegramente.

Su Elle à Table della rentrée ci sono diverse ricette con la prugne come ingrediente principale, questa e' una classica Tarte, facilissima e sempre riuscita, e le prugne rosse che si trovano ora al supermercato ci stanno benissimo.

Base:
250 gr farina - 40 gr zucchero - 125 gr burro appena ammorbidito - i semi di una bacca di vaniglia - 1 uovo - 2 c. di latte
Crema:
40 gr farina di mandorle (o nocciole) - 40 gr. burro (o crème fraiche) - 20 gr zucchero - 1 uovo
Copertura:
500 gr c.ca di prugne - 10 foglie di menta - 1 c. zucchero - 1/2 cc. cannella

Setacciare la farina, e mescolarla a zucchero e vaniglia. Aggiungere progressivamente il burro e 'sabler' il tutto (perfetta una macchina impastatrice). Unire poi l'uovo ed il latte, formare una palla impastando ancora un po' a mano, appiattirla, avvolgera nella pellicola per alimenti e lasciarla in frigo una mezz'oretta.
Preparare la crema frullando le mandorle con lo zucchero per ridurle in polvere, ed aggiungendo il burro fuso e l'uovo.
Lavare le prugne, snocciolarle e tagliarle in quattro.
Preriscaldare il forno a 180°, riprendere la pasta e stenderla. Foderare uno stampo imburrato (coi ritagli si fanno ottimi biscotti, a meta' cottura spennellati di miele e spolverati appena di zucchero di canna), bucherellare con una forchetta, e distribuire la crema sull'impasto.

Disporre poi le prugne sulla torta, ed aggiungere qua e la qualche fogliolina di menta.
Terminare con una spoleverata di zucchero mescolato alla cannella.
La ricetta parlava di 40 minuti di cottura, io ho sfornato la tarte dopo 30 min.

PS : Nico e Paco se portent bien, per i loro numerosi fan ecco due ritratti aggiornati.





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lunedì 13 settembre 2010

Flan di Zucca e Mela, e il Rientro


Rieccomi qui, dopo un'estate salutista, i cui benefici effetti sono evaporati in una settimana, non appena rientrata al lavoro. Ogni anno provo a ridurre questo trauma seguendo i consigli di cui sono piene le varie riviste che mi capitano sotto tiro : mantenere 6-8 ore di sano riposo notturno (insonnia e sonno frammentato), riprendere un'attivita' fisica regolare (Daniela, l'anno prossimo non far terminare le tue vacanze solo il 6 di settembre !), meditare quotidianamente in un piccolo, costante spazio per se' (il tutto si e' ridotto alla sola parola-mantra 'RESPIRA', a cui mi attacco come una naufraga).
Cosi', quest'anno ho provato ad intervenire anche sul fronte alimentazione, integrandola con gli elementi consigliati come antistress- antifatica, e cioe' cereali integrali (Weetabix, di ritorno nella mia colazione), lievito alimentare in scaglie (la rivista francese garantisce che e' ricco di vitamina B9, che boosta le cellule come razzi, inducendole a produrre un'energia tale che potrei alimentare un quartiere sovrapopolato), e poi la vitamina C dei kiwi, l'effetto antisettico del timo (spolverato anch'esso sulle insalate con il lievito in scaglie) e del miele (sul Weetabix la mattina). Ho abbracciato il criceto che e' in me, distribuendo semi tostati misti su tutto cio' che porto in tavola (omega 3 e 6, benefici cardiocircolatori ... mi sono fatta una cultura qui) bref, sono stata la capricorna ligia che posso essere, ed il risultato e' stato sia quello descritto all'inizio di questo post sia, dulcis in fundo, avere intercettato un virus settembrino latore di mal di gola e tosse.
RESPIRA ... cough cough cough (propoli, antisettico). Persevero, SO di essere sulla buona strada, il problema non e' l'alimentazione, e' il lavoro, e tutti noi sappiamo che meta' del problema e' superato una volta che se ne e' individuata la causa.

La Bocca dell'Inferno, che i fedelissimi sanno essere il nomignolo del mio forno, lavora di nuovo a pieno regime, ed ha sfornato gia' diverse cosette, tra cui i Petits Beurres autocelebrativi realizzati con la ricetta di Clotilde, la cui foto avete visto nel post precedente.
Oggi, si produce flan, dolce con una di quelle consistenze geniali francesi che sta a meta' tra il budino e la torta, un budino affettabile, ecco. Flan di zucca, Autunnale Arancione Amatissima.
Elle à Table ha pubblicato un articolo molto efficace, che condivide diverse idee su come si possano rendere verdure e frutta piacevoli anche per i bimbi e gli adulti piu' restii, cammuffandoli da dolci o da preparazioni golose, ma sempre sane. Questa e' una delle ricette proposte, con qualche mia variante, ed ha pochissimi zucchero e farina, ed e' addirittura priva di grassi :

Circa 450 gr di polpa di zucca cotta al vapore - 100 gr farina - 1 bustina di lievito - un pizzico di sale - uno di cannella - i semi di una bacca di vaniglia - 70+20 gr di zucchero - 3 uova - 150 ml latte - 1 mela Golden

Pulire e tagliare a dadini una zucca da circa un chilo, e cuocerla al vapore per 20 minuti. Scolarla, pressandola se necessario dell'eventuale liquido in eccesso, e frullarla.
Preriscaldare il forno a 150°.
Con la frusta mescolare insieme farina, lievito, 70 gr di zucchero, vaniglia, e pizzichi di sale e di cannella. Aggiungere le uova ed il latte, sempre sbattendo/mescolando con la frusta.
Incorporare bene la polpa di zucca frullata, e versare in uno stampo. Sbucciare la mela e tagliarla a fettine (io ho fatto cosi') oppure a dadini, a seconda delle preferenza o meno verso i pezzetti che rimangono percepibili. Io ho fatto anche uno strato di mela intermedio, dopo aver versato solo meta' dell'impasto, ma la ricetta prevede che le mele vengano aggiunte solo in superficie.
Spolverare con lo zucchero rimasto, ed infornare per 35/40 minuti, anche in funzione del tipo di stampo usato (col mio stampo da cake 22 cm, sono stati necessari 45 minuti).
Lasciare raffreddare, spolverare di zucchero a velo, divorare (zuccofili, so che mi sentite). (Manuela, ce la puoi fare tranquillamente, FALLO).




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sabato 11 settembre 2010

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