giovedì 25 novembre 2010

Sorbetto di Finocchio, Zenzero & Mela Verde

Per una volta che partecipo ad un contest, sono fuori tempo massimo.
Il sei novembre scorso in diversi blog, tra cui questo, e' stata lanciata un'iniziativa chiamata ''Metti un finocchio a cena : blogger contro l'omofobia''. Ero in viaggio, ed ho immediatamente aderito riservandomi di partecipare a quest'iniziativa, nata per reagire con ironia all'ennesima perla del premier de noàtri, non appena di ritorno a casa.
Come dicevo sono in ritardo, perche' il contest si e' concluso il quindici novembre, e tutto quello che potrei forse aggiungere alla varieta' di finocchi invitati nelle cene di tanti bloggers che hanno contribuito e' magari un sorbetto, giusto qualcosa per ripulire le papille a fine pasto ed aiutare a digerire, ancora una volta, tutti i rospi che quest'essere laido ci costringe ad ingoiare.
Vitaminico, anticolica (...), antispasmodico (...), protettivo dello stomaco dalle ulcere (...), questo sorbetto che nasce come cocktail centrifugato salutare mi e' sembrato perfetto.

Sorbetto di Finocchio, Zenzero & Mela Verde
2 finocchi (per c.ca 130 ml di succo centrifugato) - 1 mela Granny Smith (per c.ca 80 ml di succo centrifugato) - 1/2 centimetro di zenzero fresco, anch'esso centrifugato - il succo di 1/2 limone - 100 ml di acqua - 60 ml di miele di fiori d'arancio sciolto al microonde - 1 cucchiaio raso di sciroppo di glucosio.

Una piccola centrifuga ed una gelatiera sono necessarie per procedere.
Pulire e sbucciare finocchi, mela e zenzero, e centrifugarli. Aggiungere il succo di limone, l'acqua, ed il miele sciolto al microonde e poi miscelato con il glucosio.
Mescolare bene e mantecare in gelatiera per c.ca 25/30 minuti.
Il gusto della mela verde prevale, fresco e dolce rafforzato dal miele, ma il finocchio contribuisce a portare quella nota anisée che a me piace tanto, e che resta come un ricordo sulla lingua, incipriata dalla leggerissima nota piccante dello zenzero.
L'omofobia mi disgusta, almeno quanto lo svilimento e gli insulti ripetuti alle donne.
Salute, e resistenza !

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sabato 20 novembre 2010

Biscotti Senza Burro ne' Uova, e Gelato di Yogurt alla Vaniglia


Piccola cena da me, con Susanna, dallo humour irresistibile e con la quale condivido in questo periodo anche la scelta di vita (o di sopravvivenza) della fuoriuscita da un rapporto di lavoro.
Compagni di cena a quattro zampe naturalmente presenti.
Menu composto da un piccolo aperitivo di Campari all'Arancia, Crema di Lenticchie Rosse con Feta, Tarte Fine con pomodori e senape in grani, ed infine questo gelato alla vaniglia con lo yogurt invece della panna, ed i biscotti sorprendentemente friabili e gustosi ma senza uova ne' burro, le cui ricette al solito un po' modificate ho trovato qui e qui. Il Nero d'Avola seguito al Campari ha contribuito a cotonificare le ginocchia ed annullare la mano ferma, ma qualche foto ne e' ugualmente uscita ...

Gelato di Yogurt alla Vaniglia
4 tuorli d'uovo - 150 gr zucchero . 2 baccelli di vaniglia - 500 ml di latte - 250 ml di yogurt (in origine prevista la panna) - 2 c. di latte condensato.

Far bollire il latte, poi spegnere la fiamma e mettere in infusione per almeno 15 minuti uno dei baccelli di vaniglia, inciso a meta', ed i semi grattati dall'altro. Nel frattempo sbattere i tuorli e lo zucchero. Togliere la vaniglia, ed unire a filo il latte caldo alla miscela di uova e zucchero. Rimettere sul fuoco a fiamma bassa, e lasciare prendere calore senza bollire, finche' la densita' aumentera' leggermente. Travasare in una terrina, ed aggiungere lo yogurt ed il latte condensato.
Lasciare raffreddare, e mantecare in gelatiera per circa 30 minuti.

Biscotti senza Uova ne' Burro, con Matcha e Gocce di Cioccolato Bianco (merci Grande Epicerie de Paris ...) - (dose per c.ca 24 biscotti diam. 7 cm.)
200 gr farina 00 - 50 gr farina di riso - pizzico di sale - 80 gr zucchero - 3 cc. cremor tartaro - 80 ml di latte - 50 ml di olio di semi di girasole - 1 c. di miele - 1 c. di tè verde matcha - qualche goccia di estratto di vaniglia - 2 manciate di gocce di cioccolato bianco.

Preriscaldare il forno a 180°, e mescolare gli ingredienti in sequenza (naturalmente invece del famigerato matcha, che e' carino ogni tanto ma sul cui successo planetario continuo a nutrire dubbi, si puo' mettere cacao in polvere e gocce di cioccolato fondente, o qualunque aroma si desideri). Impastare con cura, il risultato e' consistente e poco appiccicoso. Stendere nello spessore che si desidera (io non volevo biscotti croccanti quindi sono stata intorno al centimetro, il risultato e friabile ma morbido nel cuore del biscotto), e ritagliare i biscotti. In cottura ventilata a 180° i miei sono risultati pronti in 7 minuti.



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domenica 14 novembre 2010

Insalata del Ritorno col Frigo Vuoto


Davvero niente di particolarmente creativo, ma mi ritrovo a casa dopo un viaggio di qualche giorno fra Ginevra e Parigi, parte in macchina e parte in treno, ospitata da gattofili/animalofili particolarmente generosi (grazie, Antonio, Caterina e Manuela !). Torno nel tardo pomeriggio, dopo 650km in Twingo con tanto di attraversamento delle Alpi tra le raffiche di vento e la pioggia di taglio (una costante di questo viaggio), ed il mio frigo mi accoglie davvero piu' freddamente di quanto invece abbiano fatto Nico e Paco.
Dal mio ripulisti prima della partenza hanno resistito due uova, un indistruttibile cavolo cappuccio e quattro carote.
Ecco quindi che le due uova sono state sbattute con sale, pepe e un po' di latte (l'UHT e' una certezza), e trasformate in tre frittatine sottili al Parmigiano.
Parte del cavolo cappuccio e' stato passato alla mandolina giapponese, e poi mescolato con qualche pomodorino secco sottolio, le frittatine tagliate a striscioline, ed una spolverata di erba cipollina, che il vaso sul davanzale continua a dispensare malgrado le mie cure carenti.
A parte un piccolo dressing fatto con senape al miele, maionese, latte, poco olio e salsa di soya shoyu, sempre con sale e pepe, ed erba cipollina.
Ebbene, con l'insalata rimediata con questi avanzi di frigo sopravvissuti je me suis régalée.

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